Teatro

La danza post-futurista di Dafi Altabeb

La danza post-futurista di Dafi Altabeb

Se fosse stato rappresentato nei primi anni del ‘900 sarebbe stato definito “futurista”; “Sensitivity to heat” in scena il 22 giugno al teatro Pausilypon alle ore 21.30, è una perfomance  fuori dagli schemi, imprevedibile e anticonformista. Costruito su celebri opere liriche commissionate dal Festival alla coreografa Dafi Altabeb, dalla “Traviata” di Verdi alla “Carmen” di Bizet, con exursus sulle note classiche della “Danza delle Ore” e de “La Gioconda” di Ponchielli, lo spettacolo è un viaggio nei sentimenti, nel simbolismo insito in ogni piccolo gesto, attraverso i movimenti e i dialoghi dei danzatori, che rompono la quarta parete e tolgono la maschera lasciando intravedere frammenti di sé. Tutto è sperimentale, gli schemi coreografici sono insoliti e “disordinati” e i movimenti dei sei ballerini ricordano il “teatro danza” più che il contemporaneo puro; «tutto ciò che mi riguarda ha avuto sempre a che fare con sentimenti estremi, emozioni, percezioni istintive, olfattive e tattili. Amo toccare con trasporto, abbracciare intensamente, baciare appassionatamente (…) altrimenti non avrebbe senso. C’è qualcuno di voi che non ha bisogno di toccare?». Bisogni, passioni, desideri, la coreografia mette a nudo l’animo umano e, attraverso insoliti gridi, gesti e sguardi, coinvolge il pubblico; « touch me please», dice una danzatrice, per poi abbracciare appassionatamente il suo porter e ritrovarsi sola sul palco a correre in cerchio, imprigionata nella sua solitudine, nell’illusione dell’attimo. Molto suggestivo il quadro iniziale con la perfomer Marcela Gomez seduta tra le rovine dell’anfitaeatro Pausilypon; il suo monologo ci proietta subito in una dimensione stra-ordinaria e fuori dal comune, tra realtà e finzione con un pizzico di autoironia.